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Andrà tutto bene papà

Andrà tutto bene, me lo dico sempre, anche ora che vedo negli occhi di mio padre un’ombra nera che lo avvolge giorno dopo giorno.
La sfida vera è sapersi adattare, adattare per poi rinascere e spero che lui lo possa fare nella sua mente , che possa viaggiare come faceva un tempo.
La cosa che fa piu’ male in questi casi, come diceva un caro amico, è non ricordare piu’ la voce vera di papa’.
E io sono lì che cerco di accendergli le mille immagini del mondo, ma la mia è un illusione.
Poi mi fermo e sento che ho ancora bisogno di lui, mi verrebbe da scuoterlo forte, come se volessi svegliarlo e portarlo indietro da quel buio che me lo sta portando via.

L’Alzheimer è una malattia terribile perchè ruba ogni singolo pezzo di vita alla volta, senza darti il tempo, perché domani potrebbe precipitare tutto in un vuoto assoluto e silenzioso.

E’ proprio in questo frangente che entrano in gioco le relazioni forti che ognuno ha creato, amici che ti danno un supporto, perché’ mamma è stanca e a volte piange in silenzio per non farsi sentire.

A tutte queste persone che si prendono cura dei miei genitori vorrei regalare un abbraccio forte perché è grazie a loro che si affronta un po’ meglio questo cammino, non è sempre vero che siamo soli.

Ora mi fermo prendo le sue mani , ne guardo le linee, le forme, le stringo forte a me e gli dico “dimmi che andrà tutto bene”, lo dicevi sempre papà!
Siamo storie dentro storie e io non le dimentico.